Arriva al cinema dal 28 novembre “A Tor Bella Monaca non ‘piove’ mai”

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A Tor Bella Monaca non piove mai

Arriva al cinema dal 28 novembre A Tor Bella Monaca non ‘piove’ mai, esordio alla regia di Marco Bocci, che ha scritto anche la sceneggiatura, partendo da suo romanzo omonimo edito da De Agostini.
Un racconto della periferia che si macchia di atmosfere crime. Una fotografia di Tor Bella Monaca, come metafora di ogni ‘mondo’ difficile, marchiato dall’opinione pubblica, dove insieme ai perdenti convivono anche tante persone che lottano ogni giorno per vivere con onestà. Un atto d’amore per quei luoghi pieni di storie, di rabbia, di vita.

Il film racconta la vita di due fratelli, Mauro e Romolo, e della loro famiglia in uno dei quartieri di Roma, Tor Bella Monaca. Quello che per molti è la normalità, in una realtà complessa come quella vissuta dalla famiglia Borri diventa un’utopia: riuscire a pagare l’affitto, avere una casa propria, trovare un lavoro ‘vero’, costruirsi un futuro sembrano obiettivi irraggiungibili, almeno per chi vuole vivere onestamente. Per questo la tentazione di trovare il guadagno facile è davvero forte anche se improvvisarsi cattivi non è semplice e per chi sbaglia una volta è davvero difficile riabilitarsi e ottenere una seconda opportunità.

Fra i protagonisti del film Libero De Rienzo (Santa Maradona, la saga Smetto quando voglio), Andrea Sartoretti (Boris -il film, serie TV Romanzo criminale) Antonia Liskova (C’era un cinese in coma, Tutti pazzi per amore) e la partecipazione di Giorgio Colangeli, attore con una carriera trentennale che ha collaborato con grandi registi tra cui Ettore Scola, Paolo Sorrentino, Sergio Rubini e Daniele Luchetti.

Per il suo primo film Marco Bocci sceglie di raccontare quella periferia in cui ha vissuto e a cui tiene particolarmente, proprio per sgretolare ogni pregiudizio nei confronti di quella realtà: “Ho scritto questa storia perché volevo raccontare una periferia vera dentro la quale si incrociano tante vite, tanti personaggi, ognuno col suo percorso, ognuno diverso dall’altro ma ognuno indispensabile per il prossimo – racconta. Per farlo sono partito dalle mie esperienze più intime. Tanti personaggi, tanti perdenti, tanti sconfitti che però sanno vivere senza abbandonare la speranza, allegri e positivi, come le immagini che li raccontano, una rinascita, un’apertura, una luce forte e presente a marcare che c’è sempre una sana via di fuga. Un film che cerca di arrivare a tutti, che vuole raccontare e affrontare problematiche senza però far perdere l’intento primario del cinema, emozionare ed intrattenere”.

Sinossi ufficiale
“Cattivi si nasce o si diventa?” Mauro Borri (Libero De Rienzo), 35 anni, sta per scoprirlo a sue spese. La sua ex fidanzata Samantha (Antonia Liskova), lo ha lasciato per un dottore, ma lui non si dà pace. Vuole trovare il modo di riscattarsi, di riconquistarla e anche di iniziare a “vivere”. Distrutto da lavoretti precari senza prospettive vuole ora andare incontro al futuro a testa alta, ma tra i casermoni di Tor Bella Monaca, dove Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando l’occasione giusta, la vita è una corsa a ostacoli e perfino un lavoro vero è un miraggio. Così, quando due suoi amici si mettono in testa di rapinare niente meno che la mafia cinese, la tentazione di lasciarsi coinvolgere è troppo forte. Improvvisarsi cattivi però non è cosa da poco: lo sa bene Romolo (Andrea Sartoretti), fratello di Mauro, ex delinquente pentito che da anni lotta per conquistare una seconda opportunità. E mentre la famiglia di Mauro e Romolo, alle prese con un inquilino moroso e le mille ingiustizie dell’Italia di oggi, fa di tutto per restare unita e non soccombere, un destino crudele si prepara a giocare l’ennesimo scherzo.

NOTE DI REGIA
Ho scritto questa storia partendo dalla mia vita, quella di provincia e poi quella di periferia. Le mie esperienze più intime, le mie anime diverse e contrastanti che si dividono in due fratelli, Mauro e Romolo.
Nasce dal desiderio di raccontare le persone come esseri umani piene di tentazioni difficoltà e percorsi quasi obbligati.
Nasce dall’ importanza di riconoscere la propria natura e la capacità di accettarla per quello che è, perché se nasci buono, buono resti, ma se sbagli resti per tutti quello che ha sbagliato.
La metafora eccellente per raccontare il pregiudizio poteva essere Tor Bella Monaca, periferia dove ho vissuto che conosco e alla quale tengo.
Una periferia ormai timbrata nell’immaginario collettivo fatta invece, per chi la conosce, di tante e tante persone sane che lottano ogni giorno per restare unite e restare oneste.
Una periferia fatta di angoli cattivi, ma anche di strade buone e luminose dove si respira vita e vitalità.
Una famiglia che va in crisi perché Giulia, la nonna novantenne muore e di conseguenza con lei muore quella pensione che aiutava a sopravvivere.
Guglielmo, un artigiano che ha lavorato tutta la vita non ha nessuno che riesca a difenderlo contro chi di lui si approfitta non pagandogli l’affitto di un locale locato.
Mauro, un ex studente che ha quasi sfiorato la laurea, che, disoccupato e senza futuro, perde la fidanzata, ma soprattutto perde la via, non riuscendo più a distinguere il suo percorso.
Romolo, un ex criminale che poi ha conosciuto l’amore, è diventato padre e ha deciso di cambiare vita, di lavorare, di essere onesto, vincendo ogni giorno le mille tentazioni che la periferia ti propone, ma ormai ha sbagliato e per tutti criminale resta.
Samantha, una donna con una maschera di sopravvivenza forte decisa e cinica che si spezza dietro i rimpianti e le insoddisfazioni di una vita.
Queste sono le basi dalle quali sono partito, raccontare una periferia vera dentro la quale si incrociano tante vite, tanti personaggi, ognuno col suo percorso, ognuno diverso dall’altro, ma ognuno indispensabile per il prossimo.
Una gabbia dentro la quale vivono e convivono, sfiorandosi senza accorgersene inquinandosi e contaminandosi proprio in quest’era di condivisione estrema. Condivisione forzata di musiche invadenti e disturbanti, l’invadenza dei social nelle nostre vite, nelle nostre intimità e nel bisogno di andare bene, di non essere diversi, di non essere sbagliati. Tanti personaggi, tanti perdenti, tanti sconfitti che però sanno vivere senza abbandonare la speranza, allegri e positivi, come le immagini che li racconteranno, una rinascita, un’apertura forte, una luce forte e presente a marcare che c’è sempre una sana via di fuga, che deve esserci.
Il bisogno e l’esigenza di raccontare difficoltà e disagi in maniera totalmente alternativa, spesso viste in chiave intimista e introspettiva, qui invece, in modo allegro, euforico e al limite del grottesco con una storia che va dritta al sodo ma si lascia raccontare con un linguaggio che passa dal video clip alla spettacolarizzazione degli eventi fino al realismo dei silenzi e delle frasi non dette.
Una storia che non strizza l’occhio alla battuta o alla commedia, ma composta da personaggi che sanno ridere e sanno far ridere.
Un film che cerca di arrivare a tutti, mantenendo uno stile e una visione autoriale, un pop d’autore che vuole denunciare raccontare ed affrontare problematiche senza però far perdere l’intento primario del cinema, emozionare ed intrattenere.
Marco Bocci

REGIA
Marco Bocci

Le sue prime esperienze come attore sono nel teatro. Si diploma nel 2001 presso il Conservatorio teatrale ‘La Scaletta’ e nel 2004 presso ‘Scuola di perfezionamento dell’attore’ diretta da Luca Ronconi e fra i suoi lavori principali troviamo Pazzo d’amore per la regia di G. B. Diotajuti (2003), Un re in ascoltodi L. Ronconi (2004), Cirano de Bergerac di A. Tatulli (2006) e Modigliani per la regia di A. Longoni (2016).
Nel 2002 inizia a lavorare anche in televisione recitando in film e serie TV. Ricordiamo, tra i suoi numerosi lavori, Romanzo Criminale di S. Sollima (2008), Atelier Fontana – Le sorelle della moda regia di R. Milani (2009), Squadra Antimafia- Palermo oggi regia di B. Catena- K. Tassin- S. Zarmandili (2011-2015), K2- La montagna degli italiani di R. Dornhelm (2013), Solo di M. Alaique (2016) e Solo2 di Stefano Mordini (2017).
Sempre nel 2017 Liberi sognatori- Le idee non si spezzano mai: Mario Francese regia di M. Alaique e nel 2018 La compagnia del cigno di I. Cotroneo e Made in Italy di L. Lucini.
Numerose anche le sue esperienze nel cinema: esordisce nel 2001 con I cavalieri che fecero l’impresa regia di P. Avati. Nel 2006 recita in Los Borgia regia di A. Hernandez per prioseguire negli anni successivi con La bella società regia di G. P. Cugno (2009), C’è chi dice no” regia di G. Avellino (2011), Io rom romantica, regia di L. Halilovic (2014), Scusate se esisto di R. Milani (2014), Italo di A. Scarso e L’esigenza di unirmi ogni volta con te di T. Zangardi, entrambi nel 2015,, Watch them fall regia di K. Tassin (2016) e Calibro 9 di T. D’Angelo, di cui sono finite da poco le riprese.
Nel 2016 esce il primo libro di Bocci, A Tor Bella Monaca non piove mai edito da De Agostini, che riscuote grande successo di pubblico e stampa e dal quale è tratto l’omonimo film, scritto e diretto da Bocci, al cinema dal 28 novembre con Altre Storie e Minerva Pictures.

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