Un Giovanni Veronesi esplosivo parla dell’Italia e della fuga dei giovani all’estero dal palco di Civita Cinema. Un’ora di incontro tra il regista e il pubblico in un piazzale Biondini strapieno. Storico sceneggiatore di Pieraccioni e regista di successo con ‘Che ne sarà di noi’ e ‘Manuale d’amore’ Veronesi ha raccontato aneddoti, storie, fornito spunti di riflessione e fatto ridere i presenti.
Ad accoglierlo sul palco, insieme ai direttori artistici del Festival Vaniel Maestosi e Glauco Almonte, il sindaco di Bagnoregio Luca Profili. “Il cinema fa parte della storia di questo territorio. Sono passati per Bagnoregio Fellini, Totò e Sordi; vogliamo continuare a portare i grandi di questo linguaggio espressivo così potente. In questi giorni Civita, grazie a ‘Puoi baciare lo sposo’ è nelle sale cinematografiche della Cina. Il cinema è strumento formidabile di promozione e ne siamo pienamente consapevoli”, le parole del primo cittadino.
L’assessore Elena Gentili ha fatto omaggio del premio Civita Cinema a Veronesi, che subito dopo ha iniziato a raccontarsi. Dall’amicizia profonda che lo lega a Francesco Nuti e Pieraccioni a quel mese incredibile che ha visto sempre presente a casa il mito Robert De Niro, durante le riprese di ‘Manuale d’amore’.
In più momenti il regista ha affrontato temi importanti, come quello del rispetto dell’ambiente e di quanti disastri sono stati fatti dalle generazioni oggi adulte. Anche tramite questo tema è arrivato al cuore dell’argomento trattato nel suo film ‘Non è un paese per giovani’, proiettato nella notte di piazzale Biondini. “Le nuove generazioni non si sognerebbero mai di gettare le cicche delle sigarette a terra o le bottiglie di plastica in mare. Chi è venuto prima l’ha fatto senza preoccuparsi di nulla. Eppure ogni anno, secondo le statistiche, l’Italia perde 120mila ragazzi. Non torneranno e a breve saremo una società con un buco generazionale: mancheranno i trentenni”. Queste le parole di Veronesi.
La prima giornata di Civita Cinema ha toccato anche con altri appuntamenti, nel corso della giornata, il tema dell’ambiente. Dalla proiezione del documentario Amaranto di Emanuela Moroni e Manuela Cannone al corto Sharing, sempre delle due registe, proiettato all’interno del Magna Civita. E’ stato anche il giorno di DentroFuori, per la regia di Roberto Orazi; documentario con cui vengono raccontate storie di quotidianità e malattia mentale.
Informazioni: www.civitacinema.it