“Le tredici rose” di Emilio Martìnez-Làzaro

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Venerdì 28 agosto esce nelle sale, distribuito da FilmExport, LE TREDICI ROSE di Emilio Martìnez-Làzaro

Il 1 Aprile 1939, l’entrata a Madrid delle truppe di Franco segna la fine della guerra civile spagnola. Temendo la sanguinaria repressione che si sta avvicinando, molti Repubblicani scappano dal Paese, ma altri, numerosi, restano e combattono. È il caso delle tredici giovani donne protagoniste di questa storia vera.
La loro è un’azione pacifica, nessuna di loro ha mai impugnato un’arma in vita sua. Durante la guerra hanno militato nella Brigata Socialista della Gioventù oppure lavorato nella Croce Rossa dando da mangiare a vecchi e bambini. Sono giovani ragazze, piene di speranza, che vanno al cinema o a ballare e si divertono come possono durante i giorni duri che precedono la fine della guerra.
Un giorno, dopo la fine della guerra, ad una ad una vengono arrestate. Alcune di esse si conoscono, altre no. Vengono sottoposte a duri interrogatori da parte della polizia e vengono mandate alla Prigione Ventas dove ci sono centinaia di detenute.

Le tredici detenute, soprannominate dalle loro compagne “le minori” per la giovane età, sono accusate di avere aiutato la ribellione e di avere partecipato al complotto per assassinare Franco, un complotto fittizio ma che fissa l’accusa, senza prove reali. Le giovani donne ed i loro parenti non sembrano eccessivamente preoccupati. Non hanno fatto niente, non ci sono prove contro di loro. Al massimo verranno condannate a qualche anno di prigione.
Ma alcuni giorni prima del processo un membro della Forze Armate di Franco, la figlia e l’autista vengono uccisi. Le tredici giovani ragazze sono completamente estranee al fatto perché si trovano in prigione quando l’evento accade. Ma viene forgiato un piano per la vendetta e il Tribunale Militare le condanna a morte. In 48 ore affronteranno il plotone d’esecuzione.
le_tredici_roseLa più giovane di tutte verrà risparmiata ma sarà costretta ad ascoltare i tredici colpi di grazia dalla finestra della sua cella….

Emilio Martìnez-Làzaro

Emilio Martìnez-Làzaro è un regista spagnolo famoso per alcuni film come “The other Side of the Bed” e “His Master’s Voice”.
Il suo primo contatto con il cinema è avvenuto quando ha cominciato a far parte dell’Escula de Argulles, un gruppo di registi indipendenti.
Ha fatto il suo primo cortometraggio, “Circunstancias del Milagro/The Circumstances of the Miracle” nel 1968; restaurato nel 1972e rintitolato “El Camino del Cielo/The Road to Heaven”, che fu presentato a diversi Festival internazionali.
Il suo primo lungometraggio “Pastel de Sangre/Blood Cake” lo ha realizzato nel 1971.
Emilio Martìnez-Làzaro ha debuttato nell’industria televisiva nel 1974 mettendo in scena numerosi episodi di serie televisive e da quel momento ha continuato a lavorare in entrambi gli ambiti.
Il film “Las Palabras de Max/What Max Said” del 1978 ha condiviso un Golden Bear al Berlin Film Festival di quell’anno con “La Trucha/The Trout” di Garcìa Sanchez.
Oltre ad essere regista Martìnez-Làzaro si è rivelato essere anche un grande sceneggiatore.

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