Dopo il successo in Italia, il docufilm “Paolo Vive” conquista il mondo con un tour internazionale che attraversa Stati Uniti, Europa e Sud America. Dalla Sicilia a Hollywood, dalla memoria alla denuncia: Debora Scalzo porta il suo cinema coraggioso oltre i confini nazionali con “Paolo Vive”, un’opera che non lascia spazio a compromessi e che si impone come grido di battaglia contro la mafia e l’omertà. Dopo il grande successo in Italia, il docufilm che racconta la storia di Paolo Borsellino (interpretato dall’attore Bruno Torrisi) e del sacrificio della sua scorta debutta con un tour internazionale a partire dal 17 marzo dall’Ambasciata Italiana a New York, e toccherà New York, Washington, Los Angeles, Vancouver e Montreal, dove le proiezioni hanno già registrato il tutto esaurito. A Montreal, l’evento è stato fortemente voluto dalla prestigiosa Associazione Nazionale dei Giuristi Italo-Canadesi, confermando il valore civile e culturale del docufilm. A Vancouver, la British Columbia University ha selezionato “Paolo Vive” come opera di studio per l’educazione alla legalità, inserendolo ufficialmente nei programmi accademici dell’importante ateneo canadese. Il viaggio proseguirà in Europa e Sud America, con tappe in Brasile, Argentina, Inghilterra, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Olanda e Principato di Monaco, grazie alla collaborazione con la Farnesina e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Inoltre, “Paolo Vive” sarà proiettato presso gli Istituti Italiani di Cultura di tutto il mondo, portando il suo messaggio di giustizia e memoria anche nelle più prestigiose sedi internazionali della cultura italiana.
UNA REGISTA CHE ROMPE GLI SCHEMI
Debora Scalzo, al suo esordio alla regia, porta sullo schermo una verità spesso tagliata e censurata. Con uno sguardo crudo e senza filtri, “Paolo Vive” racconta la strage di Via D’Amelio attraverso le testimonianze di chi ha vissuto quegli anni sulla propria pelle: Antonio Vullo, l’unico agente sopravvissuto, e Luciano Traina, fratello di Claudio Traina, vittima della strage, e poliziotto che ha arrestato Giovanni Brusca. Bruno Torrisi incarna con intensità e rigore il giudice Borsellino, restituendone il coraggio, la passione e il senso di giustizia. “Non ho tagliato nulla. Ho raccontato la verità scomoda e ne vado orgogliosa”, afferma Scalzo. Un impegno che le ha già valso il riconoscimento della critica e l’interesse internazionale, rendendola una delle voci più potenti del cinema antimafia contemporaneo.
OLTRE LA DIVISA: IL FILM DEDICATO ALL’ARMA DEI CARABINIERI E A TUTTE LE FORZE DELL’ORDINE
Terminato il tour mondiale, la Scalzo tornerà in Italia per dirigere “Oltre la Divisa”, un film drammatico-poliziesco che promette di scuotere il pubblico e il sistema. Il film sarà un’opera dedicata all’Arma dei Carabinieri e a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, mettendo in luce sia le difficoltà che le scomode verità all’interno di queste istituzioni. Un omaggio a chi indossa la divisa con onestà e dedizione e una denuncia contro le mele marce. Il film racconta cinque storie interconnesse, partendo dal tragico assassinio dell’ispettore Giovanni Lizzio nel 1992, una ferita ancora viva nella memoria collettiva di Catania e dell’Italia. Seguiranno: La storia d’amore tra un poliziotto e un finanziere, una relazione profonda e autentica che si inserisce in un contesto di grande significato. La vicenda di una soldatessa abusata, che denuncia il lato oscuro delle gerarchie militari. L’incontro tra un Generale corrotto dell’Arma dei Carabinieri e una prostituta, una storia intensa e controversa che sarà il filo conduttore dell’intero film. Tutti questi racconti si intrecciano, ma la storia del Generale corrotto e della prostituta diventerà l’anima del film, un elemento dirompente che connette ogni vicenda e ne amplifica il significato.
Le riprese inizieranno a novembre tra Catania, Svizzera e Brasile, in collaborazione con la Catania Film Commission e la Sicilia Film Commission, con la partecipazione di un attore Premio Oscar di Hollywood. “Oltre la divisa” è una denuncia contro il marcio che esiste nelle istituzioni, ma anche un tributo a chi indossa la divisa con onore e sacrificio. Un film che farà parlare, scomodo per molti, necessario per tutti”, dichiara la regista. Con il suo linguaggio diretto e la capacità di trasformare il cinema in un’arma di verità, Debora Scalzo si conferma come una delle cineaste più audaci e rivoluzionarie del panorama italiano e internazionale.
Ma il 2025 sarà un anno speciale anche dal punto di vista letterario: il 5 giugno uscirà il nuovo ottavo romanzo di Debora Scalzo, dedicato all’Arma dei Carabinieri. Il libro racconta la storia di un Colonnello dell’Arma, con un’ambientazione tra Catania, Milano, Roma e Parma. La scelta della data non è casuale: il 5 giugno si celebra la Festa Internazionale dell’Arma dei Carabinieri, e l’uscita del romanzo rappresenta un omaggio sentito a chi serve il Paese con dedizione e coraggio. Il libro sarà pubblicato da Santelli Editore e promette un titolo e una copertina impattanti. L’autrice lo descrive con l’hashtag “Storie forti per lettori coraggiosi”, lasciando intendere che si tratterà di una narrazione intensa, senza compromessi, in perfetto stile Scalzo. Con il suo linguaggio diretto e la capacità di trasformare il cinema e la letteratura in strumenti di verità, Debora Scalzo si conferma come una delle cineaste e scrittrici più audaci e rivoluzionarie del panorama italiano e internazionale.