Il documentario Nel tempo di Cesare sarà presentato in anteprima il 24 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione “Special Screening”. Diretto da Angelo Loy e scritto dallo stesso Loy in collaborazione con Amyel Garnaoui, il film ha vinto il Premio Solinas nel 2021. Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, il documentario sarà distribuito nelle principali città italiane.
Prodotto da Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures con Rai Cinema, Nel tempo di Cesare narra la vita di due famiglie di pescatori di anguille, le cui vicende si snodano a partire dal 1999 fino ai giorni nostri, a bordo di barconi sul Tevere. Le riprese del documentario si sono svolte nell’arco di vent’anni, offrendo uno sguardo profondo e empatico su una cultura che scompare, e su una nuova realtà che emerge. Attraverso una singola unità di luogo – un tratto del fiume Tevere – il regista racconta la storia di vite invisibili ai margini della società.
SINOSSI: Il documentario narra le vicende che si svolgono sui barconi di due famiglie di pescatori di anguille a partire dal 1999.
Siamo su un tratto urbano del Tevere (GRA, Sud), Cesare e Alfredo, detti Rosci, si fanno la guerra per il controllo del fiume con Nando e Franco, detti Ciccioni, i quali vivono con la madre, Sor Irene. Con il passare del tempo la faida si attenua e alla morte dei figli di Sor Irene, saranno proprio i Rosci a prendersi cura dell’anziana signora. In seguito, l’arrivo di Anwar dal Bangladesh porterà a un nuovo Dio del fiume e al rinnovamento di un ciclo che produce memoria ed eredità.
Angelo Loy è autore e regista di documentari a tema sociale. Dopo una laurea triennale e un dottorato di ricerca in biologia, ha iniziato a occuparsi di cinema nel 1997 coproducendo il lungometraggio “Once We Were Strangers”, esordio alla regia di Emanuele Crialese. Nello stesso anno ha girato il suo primo documentario. Dal 2000 collabora con AMREF (LA Fondazione Africana Per La Medicina E La Ricerca) in un lavoro di ricerca sulla comunicazione con lo scopo di individuare modi diversi e originali per raccontare l’Africa attraverso i media. In questo contesto è stato promotore di un progetto di riabilitazione e formazione audiovisiva (basato sul Video Partecipato) che ha prodotto una serie di documentari realizzati da ragazzi del Kenya per istituzioni, canali televisivi nazionali e internazionali. L’esperienza del gruppo oggi è confluita nella Scuola di Video Partecipato di AMREF a Nairobi di cui Angelo Loy è stato co-fondatore e direttore artistico. Accanto all’attività di regia di documentari a tema sociale, è stato consulente dell’audiovisivo per NGOs in Italia e Africa ed è autore di reportage giornalistici per Rai Tre – Presa Diretta. Per la sua attività documentaristica ha ricevuto il premio Cinema del Reale 2006 e il premio Cinema per la Pace 2006.
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