Un’ora sul palco di piazzale Biondini che è risultata un vero e proprio omaggio all’arte del raccontare. Pupi Avati, uno degli ultimi grandi maestri del cinema italiano, si è regalato al pubblico del Civita Cinema tra risate e commozione.
La carriera, straordinaria, con 44 film diretti e 55 sceneggiature scritte. L’amicizia con i grandi del cinema e con Lucio Dalla. Il sogno nel cassetto da 18 anni di realizzare per la Rai una serie sulla vita di Dante Alighieri, per far conoscere agli italiani la vita del sommo poeta.
I momenti più alti sono stati toccati quando Avati ha parlato della vita. Quando ha invitato i giovani a ingannarsi sognando, “perché solo se si sogna poi si riesce a realizzare qualcosa”. E ha raccontato delle fantasie del giovanissimo Dalla, “che poi ha realizzato molto più di quello che raccontava”. Sul finale un racconto sul percorso della vita molto profondo, chiuso con la confessione che da vecchi si ha nostalgia di quello che si è stati da bambini. “Perché i vecchi e i bambini hanno in comune la cosa più meravigliosa dell’essere umano: la fragilità”, queste le parole del regista.
Avati è stato accolto con grande affetto dalle centinaia di persone presenti e ha ricevuto il premio Civita Cinema dall’assessore del Comune di Bagnoregio Massimo Zeroli.
La terza giornata del Civita Cinema ha visto anche la premiazione di ‘Basileus – la scuole dei re’, come miglior documentario del Festival. Successo anche per Edoardo Stoppacciaro e il suo ‘Mondo in Fiamme’. Un incontro particolarmente interessante quello del Belvedere, con il doppiatore de ‘Il Trono di Spade’ e ‘Lo Hobbit’. Alle 23.30 il cortometraggio Ucronìa Falisca, per la regia di Alessandro Grandi, al Magna Civita.